ARGENTIERA (SS) Il paesaggio aspro e intenso dell’Argentiera, tra un passato di borgo minerario e un futuro da progettare nel rispetto dell’ambiente e della comunità, è lo scenario del festival Asincronie, organizzato dall’associazione 4Caniperstrada e dedicato al cinema documentario e d’autore e alla fotografia.
Realizzato con il sostegno della Fondazione di Sardegna, il patrocinio del Comune di Sassari (nel cartellone di Sassari Estate 2021), in collaborazione con Cineteca Sarda-Società Umanitaria e Cinemateque de Bretagne, Asincronie torna per due fine settimana consecutivi, dal 27 al 29 agosto e dal 3 al 5 settembre, nello spiazzo antistante il Pozzo Podestà, il più profondo dell’ex miniera che fino all’inizio degli anni Sessanta estraeva zinco e piombo argentifero. Intorno al vecchio pozzo, simbolo della memoria storica del borgo, si svolgeranno all’aperto tutti gli eventi del festival, che quest’anno omaggia due grandi documentaristi: Louis Van Gasteren, autore negli anni Settanta di diversi film realizzati in Sardegna (tra cui “Corbeddu”, girato nel territorio di Oliena, in proiezione il 27 agosto grazie alla collaborazione con la Cineteca Sarda, presenta Antonello Zanda) e Cecilia Mangini, la prima documentarista donna italiana, scomparsa a gennaio (“Ignoti alla Città” e “La canta delle marane”, 29 agosto), con le copie provenienti dalla Cineteca di Bologna.
Tra gli ospiti la regista francese Lisa Reboulleau con “L’ultimu sognu”, una narrazione filmica affascinante sulle credenze millenarie della civiltà agropastorale della Corsica (4 settembre) e il fotografo Nicola Lo Calzo che all’Argentiera racconterà com’è nato e come si sta sviluppando il progetto CHAM, una ricerca militante, iniziata dieci anni fa, sulle memorie della schiavitù e delle sue resistenze (3 settembre). Il 4 settembre presso l’agriturismo Finagliosu a Palmadula si terrà un incontro e un pranzo tipico con il fotografo Lo Calzo che parlerà del ruolo del libro fotografico nella sua pratica artistica e di ricerca, facendo riferimento in particolare al volume “Binidittu”, dove prende in esame i rapporti fra la storia del colonialismo e l’identità culturale contemporanea, partendo dall’eredità spirituale di San Benedetto il Moro, primo santo nero africano (posti limitati, solo su prenotazione).
La seconda edizione di Asincronie approfondisce la riflessione, iniziata l’anno scorso, sui temi del lavoro e della memoria, dell’autodeterminazione dei popoli e delle comunità, del rapporto tra uomo e ambiente, e della politica internazionale. Il catalizzatore di tutti gli eventi proposti è l’ex borgo minerario, cheattualmente conta circa settanta residenti. Asincronie si propone come «un presidio culturale dell’Argentiera, un progetto nato per valorizzare uno dei luoghi periferici del territorio di Sassari più ricchi di storia e per contribuire alla sua riqualificazione. La prima idea del festival risale al 2006, quando raccogliemmo alcune testimonianze degli abitanti sulla miniera, poi confluite nel documentario “La piccola Parigi”, proiettato nella piazza principale. Fu un momento di forte condivisione, che Asincronie vuole conservare e potenziare».
La sezione “Fotografia fuoriserie”, oltre all’incontro con Nicola Lo Calzo, presenta due progetti di grande impatto visivo, realizzati da due artisti sardi con una lunga esperienza di lavoro. Il primo, “Lumpenproletariat 02- Illegal farmers and collector of Sardinia” di Leonardo Boscani (28 agosto) è “un viaggio nel mondo del nuovo sottoproletariato che vive e sopravvive nell’illegalità», realizzato quasi tutto con la fotocamera di un cellulare, un progetto inedito di cui l’artista presenterà alcune prove d’autore. Sas meas orminas selenas (Le mie orme silenziose) di Antonio Mannu (5 settembre) ripercorre invece alcune delle tappe più significative della ricerca visiva del fotografo sassarese: dal reportage sulla Kumbh Mela, l’evento più importante dell’induismo, realizzato a partire dalla fine degli anni Novanta, alla ricerca sulla migrazione contemporanea documentata con la serie fotografica “I sardi nel mondo”.
Racconta il mondo delle miniere del Sud Sardegna, il documentario “Inferru”, realizzato interamente con filmati d’archivio dal regista di Iglesias Daniele Atzeni (4 settembre), che condurrà anche un incontro aperto sui linguaggi del cinema dal titolo “La rappresentazione della realtà nel cinema documentario”.
Tra i lavori site-specific di quest’anno, vanno segnalati il mediometraggio Argento vivo di Stefania Porcheddu (29 agosto) che, attraverso una serie di interviste agli abitanti, analizza il passato e il presente dell’Argentiera; e il laboratorio di calotipia (un’antica tecnica di stampa fotografica su carta trattata con cloruro d’argento) condotto da Veronica Muntoni (previa iscrizione – intera giornata del 29 agosto).
Il paesaggio dell’Argentiera, visto con gli occhi dei bambini, è infine lo spunto da cui parte il laboratorio di fotografia e disegno Impressioni estive, condotto da Marta Pala (29 agosto).
Nella sezione “Il grande cinema documentario internazionale” saranno proiettati “Notturno” di Gianfranco Rosi (28 agosto), candidato all’Oscar nel 2020 come miglior film straniero, e “Honeyland – Il Regno delle Api” di Ljubomir Stafanov (3 settembre) e Tamara Kotevska, altro candidato agli Oscar nel 2020 come Miglior film internazionale e miglior documentario. Infine, il compositore e musicista Luigi Frassetto realizzerà una performance sonora sul filmato amatoriale del 1935 “La fosse d’Arcy” di Henry Lacroix, contenuto negli archivi della Cinemateque de Bretagne (4 settembre).
Tutti gli eventi si svolgeranno all’aperto e nel rispetto delle vigenti norme anti-covid. Per informazioni e prenotazioni: info@4caniperstrada.org – 379/2729529 Prenota su Eventbrite Sono aperte le iscrizioni al Laboratorio di Calotipia e stampa fotografica a cura di Veronica Muntoni (29 agosto – 30 euro) e all’incontro-pranzo con Nicola Lo Calzo il 4 settembre presso l‘Agriturismo Finagliosu (posti limitati – 35 euro). Asincronie.net Facebook