MOSTRE / CORSI / WORKSHOP
Dal 2006 organizziamo corsi di fotografia, workshop tematici, laboratori fotografici e di camera oscura, incontri con autori, mostre e collettive fotografiche.
LUCI OLTRE LE SBARRE
mostra fotografica di Fabian Volti sull’ex carcere di S. Sebastiano
Dal 14 settembre al 6 ottobre 2018 a Sassari presso la Sala Duce di Palazzo Ducale si è tenuta la mostra fotografica “Luci Oltre le Sbarre. 30 Scatti” del fotografo Fabian Volti.
Il progetto è a cura dell’associazione culturale 4CaniperStrada, con il patrocinio del Comune di Sassari – Assessorato alla Cultura e la collaborazione di Antigone, Ogros Fotografi Associati e il collettivo S’Idea Libera, con le stampe fotografiche curate da Artech Nuoro. La mostra riprende il tema della detenzione per riflettere sul diritto del detenuto, partendo dalla memoria dei luoghi abbandonati dell’ex carcere sassarese di San Sebastiano per ricostruire, attraverso l’uso della luce, le tracce di vita rimaste all’interno. Non solo una documentazione fotografica dello storico carcere di Sassari, ma un tentativo di portare alla luce i segni lasciati: adesivi attaccati alla mobilia, disegni e scritte sui muri, suppellettili improvvisate che non sono solamente oggetti ma rappresentano simbolicamente quella capacità di sopravvivere che gli esseri umani riescono a trovare nelle situazioni di totale privazione quando nella morsa detenzione. L’esposizione ha ospitato il progetto a cura del collettivo S’Idea Libera di Sassari, la Biblioteca dell’Evasione, con la sezione Nelle Viscere degli Inferi, pannelli che contengono stralci di lettere tratti dalla corrispondenza portata avanti con prigionieri delle carceri sarde, che aprono un mondo non solo sul sistema penitenziario, ma anche su ciò che siamo noi, la società fuori così distante oltre le sbarre.
Mostre/Workshop/Incontro con l’autore – in collaborazione con
Filtro 44 a Sassari è uno spazio fisico di 90 mq, complementare alla società in mutazione. Filtro 44 è la proiezione e la continuità dello sguardo, rappresenta l’esperienza creativa del collettivo, dei gruppi e dei singoli, tutti parallelamente impegnati in dinamiche di attivismo culturale e artistico, progettualità dal basso indipendente e partecipazione sociale e politica attraverso il linguaggio della fotografia e dell’audiovisuale. Filtro 44 è il luogo in cui si catalizza il risultato dell’incontro, la sperimentazione di nuovi linguaggi della fotografia, un luogo di produzione e di osservazione attenta che parte dall’ambiente che ci circonda, una fermata programmata, di incontri, laboratori, mostre e confronto attraverso le immagini. Filtro 44 sta al “Kodak Filtro Wratten n. 44 Blu-verde chiaro, complementare del rosso con un notevole assorbimento dell’ultravioletto”, come Filtro 44 sta verso la società con un notevole assorbimento della sua complessità.
Progetto
Filtro 44 è stato uno spazio dedicato alla ricerca fotografica e audiovisuale, un progetto aperto nato con l’intento di creare un punto di incontro e di riferimento per la sperimentazione di nuovi linguaggi e tecniche della fotografia, un luogo di produzione e di osservazione, di scambi e passaggi, che si guarda intorno ma anche oltre i confini dell’isola, come uno snodo di quelle transizioni contemporanee che attraverso la fotografia possono essere rappresentante e raccontate. Il punto di partenza è favorire da un lato una dinamica laboratoriale dove, usufruendo delle attrezzature e degli spazi allestiti, si possano sperimentare le tecniche della fotografia analogica e della fotografia in studio, seguire seminari, laboratori e workshop sui molteplici linguaggi fotografici; e dall’altra favorire la produzione di reportage e di campagne fotografiche e video, documentari e indagini, capaci di offrire uno sguardo nuovo e originale, anche attraverso esperienze collettive, che possano essere diffuse attraverso mostre, eventi e pubblicazioni cartacee. (Sassari, 2015-2016)
Si può concepire una mostra come una manifestazione? Questo potrebbe essere un primo esperimento. Disarmante, cioè che toglie la volontà di reagire, di replicare e che lascia senza parole; che è così semplice e ingenuo da eliminare ogni ostilità. Ma noi non siamo d’accordo e disarmante vorremmo che fosse una parola che toglie le armi, che lasci disarmato chi vive dalla guerra; che disarmi la nostra terra martoriata. Le immagini sono portatrici di messaggi, di informazione, di identità. Le fotografie documentano istanti della nostra vita e contribuiscono a cambiarla. L’arte proietta il mondo in cui viviamo, per vedere meglio e per ricrearlo. E’ una mostra dove manifestiamo, con creatività, quello che del mondo vediamo, quello che non vogliamo, perché è in questo quello che noi siamo. Liberi, sempre. Sassari, marzo 2016
Al Margine è un luogo insolito di avventura: digressioni sulla fotografia in cui l’oggetto di ricerca è una profonda esperienza esistenziale. Il “margine” è oltre, una ricerca dei segni nel mondo là fuori: nelle vite quotidiane dentro e fuori una casa, nelle strade in cui si muovono i popoli e la politica, sulla riva di un marciapiede e alle sponde di un deserto, fino all’espressione concettuale della femminilità e delle sue soggettive rappresentazioni. Al Margine è oggi a Sassari un grido di rivendicazione e di attivismo collettivo, per affermare che il luogo dell’intenzione e della produzione fotografica non sia quello incerto in cui non sapere dove riporre le fotografie, dove conservarle o appenderle, ma quello in cui alimentare un costante dialogo nel tempo attraverso la fotografia … «medium bizzarro, nuova forma di allucinazione: falsa a livello della percezione … oggetto di emozione e di intenzioni…» che nelle riflessioni di R. Barthes sul rapporto antropologico tra la Morte e la nuova immagine: «immagini che produce la Morte volendo conservare la vita…».
Sardegna Pride 2014 – collettiva POSTHUMAN
Ogni società, con le sue agenzie del potere, regola e disciplina in maniera molto rigida, in modi differenti a seconda del tempo e dei luoghi, le vite, i corpi e la sessualità delle persone. Nella nostra società occidentale (così come in quella tradizionale sarda) la sessualità viene ricondotta principalmente ad una pratica, alla biologia o esclusivamente alla riproduzione, l’immaginario sessuale ed erotico ridotto e controllato secondo una visione eteronormativa, maschilista, familistica e basata sulla coppia come unica possibilità affettiva degna. È questa una visione sessuofoba, repressiva che tende alla negazione del piacere, perciò una sessualità più libera e consapevole è considerata come sporca, pericolosa, degradata, perversa. La liberazione dai vincoli normativi che quotidianamente riducono il nostro modo di agire e pensare la sessualità passa attraverso un percorso di ricerca, scoperta e consapevolezza di sé, del proprio corpo, delle proprie esperienze, scelte, fantasie, desideri. La sessualità consapevole è dunque quella liberata ed autodeterminata, percepita non come semplice trasgressione dai canoni normativi ma generatrice di alterità e cambiamento di questi. Il superamento di una sessualità condizionata è un traguardo postumano. POSTHUMAN è l’esaltazione delle nostre soggettività che passa per l’accettazione di sé ed il riconoscimento della soggettività altrui. POSTHUMAN sono coloro che lottano ogni giorno per affermare se stessi in una società che, con le sue agenzie del potere, impone loro identità, ruoli, generi, e sessualità definite sotto l’insegna di una presunta normalità. POSTHUMAN sono gli eroi che abbattono finalmente le barriere del pregiudizio e i canoni normalizzanti che appiattiscono le nostre identità.
LABORATORI DI FOTOGRAFIA SPERIMENTALE
I LABORATORI DI FOTOGRAFIA SPERIMENTALE sono un progetto nato da un collettivo di fotografi per promuovere una dinamica di scambio della conoscenza in ambito fotografico, rielaborando i concetti teorici classici viene proposto un approccio innovativo alla fotografia artistica – analogica e digitale.
Di Liberi Ritratti L’istante di scatto in fotografia sperimentale
Il Ritratto è uno dei moduli della fotografia creativa e visionaria proposta nei Laboratori di Fotografia Sperimentale a cura delle officine fotografiche CaniperStrada, presso il centro artistico culturale autogestito Ex Q. di Sassari. Il modulo sul ritratto ha come fine quello di contribuire a dare forma ad un laboratorio fotografico artistico aperto, dinamico, e creativo sullo studio della fotografia sperimentale in pratica, attraverso l’impiego del mezzo sia analogico che digitale. Nasce con l’intenzione di costruire un ambientazione fotografica in studio il cui soggetto ritratto troverà l’ambiente ideale in cui abbandonarsi al fotografo ritrattista. Il modulo sul ritratto si svolgerà nella sala pose allestita presso il secondo piano audio visuali dell’Ex Questura di Sassari, in cui il fotografo ritrattista realizzerà una serie di ritratti su tre soggetti: il vecchio, il politico, il nudo.
Workshop sul linguaggio fotografico con Alessandro Toscano (Agenzia ON/OFF) – 2013