REPORTAGE FOTOGRAFICI / VIDEO

ANTIMILITARISMO

SARDEGNA PRIDE 2017

IRAN FREE

TERRITORIO/CULTURE/MIGRAZIONI

Una ricerca fotografica partecipata sulle relazioni interculturali, le città plurali e le comunità locali nelle aree interne della Sardegna, un’ etnografia del paesaggio umano, del territorio e delle migrazioni.

work in progress

Sarule/Nuoro, 2017

SARDEGNA IN 4 MOVIMENTI

Un progetto di ricerca fotografica pluriennale che pone al centro dell’ osservazione le contraddizioni e i cambiamenti sociali che si stanno producendo nell’isola negli ultimi decenni.  L’indagine fotografica intende esplorare i paesaggi e le attività umane che caratterizzano alcuni aspetti sociali e contemporanei della Sardegna, tra cui: le periferie urbane, la presenza antropica nel territorio,  le servitù militari, l’inquinamento ambientale.

HABITAT IMMAGINARI

#habitatimmaginari è un esperimento fotografico partecipativo e interculturale realizzato durante il Festival Girovagando di Theatre en Vol a Sassari nel settembre 2016. Un percorso partecipativo rivolto agli abitanti del centro storico sassarese con l’obiettivo di creare una rete sociale visiva sui temi della convivenza multiculturale, identità, cittadinanza. Sei fotografie di grande formato sono state installate nella piazza Santa Caterina.

fotografie di Fabian Volti, Luigi Bosio, Lansana Condé

A PASSO DI FRONTIERA

Sulle tracce delle rotte europee delle persone migranti, le frontiere e le gabbie di esseri umani all’ingresso dei confini tra Austria e Germania. Intrappolati nel percorso del riconoscimento legale e di cittadinanza, i migranti che superano la rotta balcanica si ritrovano nella Fortezza Europa, rinchiusi in vecchi discount adibiti a dormitori. La negazione del diritto di muoversi e di circolare liberamente e legalmente – diritto che a noi nati nella metà europea ci è in parte ancora concesso – è la negazione dell’esistenza stessa dell’uomo, della sua affermazione individuale,  la condanna a vivere in uno stato di spersonalizzazione, dove l’unico elemento identificativo è la propria origine nazionale e l’appartenenza alla categoria di massa così ben definita dai media francesi: “sans papier” (senza documenti).

reportage: Frontiera austro-tedesca di Freilassing/Salisburgo – Centro di prima accoglienza per rifugiati di Graz – novembre/dicembre 2015  (fotografie di Stefania Muresu)

DENTRO E FUORI L'ACCOGLIENZA

Gli ultimi anni sono stati segnati dalle stragi nel Mar mediterraneo e dai numerosi sbarchi dei migranti provenienti via mare dalla Libia, in fuga dalla guerre, dai traffici di esseri umani e dalle violenze nei loro paesi di origine.  La Sardegna ha visto crescere le realtà di accoglienza, ospitando fino a oggi oltre un migliaio di persone nelle diverse province e in particolare nelle aree interne e rurali, dove alcuni agriturismo hanno convertito la propria attività all’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo.

(fotografie di Fabian Volti)

Olzai (NU), 2016

MULTIETNICA

Una osservazione fotografica dentro i riti delle comunità multietniche del centro storico della città di Sassari, in occasione della Festa del Sacrificio.

Sassari, settembre 2016

PAESAGGI ESAUSTI

L’osservazione sul territorio a 360 gradi si sofferma su ciò che rimane indelebile, ciò che viene definito archeologia industriale. In Sardegna, tra Porto Torres e Portoscuso, sono stati sufficienti solo cinquant’anni di sfruttamento della risorsa per il determinarsi del fallimento. Una rimanenza seriale di immagini che raccontano abbandono, un economia scheletrica, una società arresa al sogno industriale.

LUCI A MARE

Luci a mare è una ricerca etnografica e un reportage. E’ una storia di uomini, mare e lavoro. Il progetto fotografico consiste in alcune centinaia di fotografie analogiche, scattate in pellicola bianconero e principalmente con l’uso di un obiettivo 50 mm, limitando il più possibile l’uso del flash: una scelta artistica e stilistica che voleva mettere in evidenza lo stretto spazio di convivenza dentro la barca, la necessità di esprimere negli scatti i confini della composizione fotografica e la volontà di illuminare i fotogrammi notturni con le luci provenienti dalle lampare in mare o con fonti di luminosità presenti a bordo, in una visione il più possibile vicina allo sguardo percepito. Il reportage è stato esposto al MAN Museo d’Arte Contemporanea di Nuoro nel 2014, in corrispondenza di una retrospettiva dedicata a Robert Capa. (fotografie di Stefania Muresu)

CAMPO ROM

I giorni prima di uno sgombero, nel campo rom di Fertilia (SS). Una piccola comunità di rom, dal momento dell’arrivo dei capostipiti in coincidenza della guerra nei paesi dell’ex Jugoslavia di Tito, furono emarginati perché zingari. “Zingaro” è una parola razzista, come “negro”, “vu cumprà”, “barbaro”. Nel nostro linguaggio quotidiano a volte si usa in espressioni come: “una casa di zingari”, per dire che è disordinata; “essere come uno zingaro”, cioè vestito male e sporco; “ti faccio portare via dagli zingari”, per dire che sono cattivi (come l’Uomo Nero).  Attraverso la stampa locale, l’associazione è venuta a conoscenza che il campo rom di Fertilia , ad Alghero, sarebbe stato sgomberato a breve, dopo diverse delibere comunali.

LA CAMPAGNA, L'UOMO, L'ANIMALE

Una comunità agropastorale che resiste nonostante i mutamenti e che è capace di riconoscere la propria identità. L’osservazione è fotografica e audiovisuale, un esperimento visivo per raccontare gli ambienti della campagna, gli ovili, gli uomini che li abitano, le architetture e le famiglie rurali, gli animali che allevano, ai margini dell’urbanizzazione. Gli attori principali dell’osservazione sono gli stessi protagonisti delle piccole e grandi aziende agropastorali,  di tipo tradizionale e moderno, conservatori di uno stile proprio, generazioni di un saper fare, portavoce di una cultura che viene dai tempi lontani.

Fotografie di Fabian Volti (Sardegna, 2005-2015)