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La Nuova Sardegna del 20 agosto 2015: “Luci a mare” Storie di pescatori raccontate in un film

 

PORTO TORRES. “Luci a mare”, il film sulla pesca alla sardina prodotto da Roda Film e 4Caniperstrada con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna, ritorna a Porto Torres con una prima e speciale proiezione sabato 22 alle 21,30 nella piazza della Renaredda, organizzata grazie al patrocinio e il contributo del Comune di Porto Torres.

Dopo la presentazione in Francia al Festival Internazionale Pecheurs du monde a marzo, “Luci a mare” ha partecipato in concorso al Festival Life After Oil diretto da Massiliamo Mazzotta che si è tenuto a Martis dal 7 al 9 agosto. Il lungometraggio, molto apprezzato anche tra il pubblico, ha ottenuto la menzione speciale documentari dalla giuria composta dal regista Paolo Pisanelli, dal giornalista Alberto Calvi e la produttrice Serena Gramizzi «per la qualità antropologica delle interviste, la ricchezza di dettagli della fotografia e le musiche caratterizzanti ma mai invadenti, che contribuiscono a creare un documento di grande interesse sul mestiere duro e appassionante della pesca e sull’anima da sempre multietnica del Mediterraneo».

In contemporanea a Porto Torres, il film sarà proiettato sempre sabato 22 anche sull’Isola di Ponza, all’interno della rassegna cinematografica Feelmare, un evento speciale che unisce idealmente le due isole che da decenni sono legate da una lunga tradizione di migrazione legata all’attività di pesca.

Il film, della durata di 70 min, è stato girato tra il 2013 e 2014 ripercorrendo le lontane rotte migratorie tra la Sardegna e l’Isola di Ponza attraverso le memorie raccolte dalla famiglia di pescatori che arrivò per la prima volta in Sardegna negli anni Sessanta a Su Pallosu e fino a Porto Torres dove il racconto si sofferma sull’intera stagione di pesca al pesce azzurro. Al centro della storia la vita dell’ equipaggio, il lavoro notturno, la fatica della quotidianità del mare, le gerarchie e gli equilibri dei dodici uomini imbarcati sul peschereccio “Capobianco”.

Facendo riferimento a un modello di narrazione proprio dell’etnografia visuale, Luci a mare racconta una storia contemporanea di lavoro, offrendo una visione interna e soggettiva, uno sguardo originale che porta all’interno di quello che è il microcosmo quotidiano di una barca da pesca e dei suoi pescatori, una storia universale dentro un contesto territoriale che appartiene alla Sardegna e alle sue isole interiori, con il fine di creare un documento visivo capace di diffondere e conservare nella memoria collettiva le attività legate al mare e alla pesca tradizionale, il primo in Sardegna a raccontare questo mestiere attraverso un lavoro di documentazione lungo più di un anno.